La “Ruta de la Seda” era una rete di vie commerciali nata nel II secolo a.C. con l’esportazione della seta cinese, estendendosi dal continente asiatico al Mediterraneo occidentale. Grazie ai mussulmani la seta arrivò nella Regione Valenciana dove la sua coltivazione, la manifattura e la commercializzazione acquistarono una grande notorietà internazionale.
Valencia è stata una città di riferimento nelle rotte occidentali della seta. L’artigianato della seta valenciana iniziò nel VIII secolo; in seguito si trasformò in industria e sperimentò una notevole crescita con l’avvento degli artigiani genovesi, infatti grazie alla loro avanzata tecnologia si raggiunse una specializzazione artigianale nei tessuti di seta di grande qualità.
Questi tessuti, dal XV al XIX secolo, rappresentarono l’industria più potente della città di Valencia, lasciando oggi come eredità storica e artistica la “Lonja de Mercaderes”, meglio conosciuta come la «Lonja de la Seda», meraviglioso edificio medievale dichiarato nel 1996 patrimonio dell’umanità dall’UNESCO e il bellissimo “Colegio del Arte Mayor de la Seda”, l’attuale Museo della Seta .
Nel XVIII secolo, considerato il secolo d’oro della seta valenciana, Valencia era diventata il centro principale di Spagna per la produzione della seta. In quel momento venticinquemila persone si dedicavano all’industria della seta nella città, che contava circa quattromila telai.
A partire dal XIX secolo, la produzione e il commercio de la seta decaddero, ma, nonostante ciò, la tradizione valenciana rimane viva ancora oggi grazie agli indumenti tipici de “Las Fallas”, la festa più importante della città e tra le più importanti di Spagna. Questi vestiti rappresentano una manifestazione unica di bellezza dei tessuti di seta.
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